pannelli fotovoltaici decreto Romani sul fotovoltaico e gli incentivi

I PANNELLI FOTOVOLTAICI

Energie Rinnovabili da Fonti Alternative

 

Per un Futuro Sostenibile

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Decreto Romani, approvazione del Milleproroghe marzo 2011

 

Decreto Romani, approvazione del Milleproroghe marzo 2011: come cambieranno gli incentivi statali.


lo scorso Febbraio si è a lungo dibattuto, anche in modo acceso, sul decreto Romani, ossia su quel decreto voluto dal ministro del governo Berlusconi mirato a tagliare gli incentivi statali per le energie rinnovabili. Il decreto era stato inserito nel milleproroghe e, qualora fosse passato "intonso" avrebbe rappresentato un serio danno non solo per lo sviluppo dei futuri impianti, siano essi fotovoltaici o eolici o geotermici, ma anche per il comparto produttivo e lavorativo legato a queste fonti di energia

Marzo ha visto la votazione del "Milleproporghe" e fortunatamente, grazie anche alla lodevole pressione esercitata dai gruppi ambientalisti e dalle associazioni di categoria, non per ultimo un Sit-in di molti operatori del settore, il ministro per l'Ambiente, stefania Prestigiacomo, è stata costretta non solo a prenderne atto, ma anche a ribadire che l'Italia non commetterà un autogoal spaventoso nè andrà contro gli impegni presi a livello Europeo. Il decreto Romani infatti prevedeva un tetto massimo di megawatt da fotovoltaico fissato ad 8.000 MW oltre i quali non ci sarebbero stati più alcun incentivo statale. Non solo: prevedeva anche una riduzione del 30% sugli incentivi all'eolico, anche retroattiva sugli impianti giù istallati! In pratica era la concretizzazione della già nota volontà di questo governo di abbandonare il rinnovabile a favore dell'energia Nucleare!

Come scritto, fortunatamente non si è attata, almeno in questi punti focali. Il Ministro Prestigiacomo ha cercato di ridimensionare le polemiche e di conciliare opinioni diverse: “Sulle fonti rinnovabili abbiamo assunto un impegno a livello UE e lo manterremo"- ha detto la Prstigiacomo- "come del resto confermato dal decreto legislativo di recepimento della direttiva UE in materia. E’ evidente che gli incentivi saranno in prospettiva decrescenti perché maggiori dovevano essere nella fase di avvio del comparto ed è naturale che si attenuino con la crescita del settore, anche in relazione alla riduzione dei costi degli impianti. Su questo tema non ci saranno marce indietro, ma piuttosto l’adeguamento delle normative, anche quelle sugli incentivi, all’evoluzione del settore e delle tecnologie. E va chiarito che la bolletta energetica degli italiani non è più elevata che altrove per gli incentivi alle rinnovabili. Gli incentivi per il solare pesano sulla bolletta meno che il Cip 6 ed il decomissioning nucleare. Le rinnovabili e tutta la filiera che ruota attorno allo sviluppo sostenibile sono già oggi una realtà produttiva e occupazionale che da lavoro a decine di migliaia di addetti, ma sono soprattutto la scommessa sul futuro che l’Italia non può perdere. Andremo avanti con le rinnovabili e andremo avanti col nucleare" ha concluso la Prestigiacomo tentando di trovare un equilibrio tra ragioni ritenute opposte: " Non c’è contrapposizione: l’Italia ha bisogno di entrambe queste fonti di energia se vuole un futuro di sviluppo sostenibile”.

Ecco il contenuto del decreto così come lo voleva Romani:
l contenuto del decreto
Gli incentivi al solare fotovoltaico verrebbero ‘tagliatì a decorrere dal 1 gennaio 2014, o al raggiungimento del ‘limite’ fissato in 8.000 Megawatt di potenza. Questa la disposizione contenuta nella proposta di decreto – 43 articoli suddivisi in nove titoli –
In particolare l'artcilo 23 (‘disposizioni transitorie e abrogazionì) comma 11 lettera ‘d’ che abroga «la trattabilità degli incentivi» a decorrere dal primo gennaio 2014 (norma contenuta all’articolo 7 del decreto legislativo n.387/03). Nel caso in cui – prosegue il testo del provvedimento – «l’obiettivo per il solare fotovoltaico» fissato a 8.000 megawatt per il 2020 venisse raggiunto prima è «sospesa l’assegnazione di incentivi per ulteriori produzioni da solare fotovoltaico».
Fonte: mivergognodiessereitaliana.blogspot.com

Fosse passato avrebbe rappresentato non solo una seria minaccia per lo sviluppo di energie da fonti rinnovabili ma avrebbe segnato la crisi del settore a livello occupazionale.
Questo ci fa capire come spesso i governi, di qualsiasi colore siano, non rispecchiano ciò che il popoo votante in realtà auspica: in questo caso particolare un mondo con meno inquinamento e più energia pulita

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