Identificativo: SS20060811013FAA
Data: 11-08-2006
Testata: IL SOLE 24 ORE
Riferimenti: ECONOMIA E IMPRESE

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Nel primo trimestre sono state 13mila le richieste rimaste inevase
Fotovoltaico, boom di incentivi
Superato in poche settimane il tetto degli 85 megawatt finanziabili nel 2006 A marzo accettate le ultime 3.227 domande
Fabrizio Lucidi
Fabrizio Lucidi
Sommerso dalle domande per ottenere le tariffe che incentivano gli impianti fotovoltaici, il gestore della rete Gse-Grtn non ha potuto far altro che alzare bandiera bianca. Nel primo trimestre di quest'anno le richieste sono state 16.870. Se fossero state accettate tutte, la potenza installata in tutta Italia avrebbe superato i mille Mw.
Ben oltre il tetto fissato dal decreto ministeriale del 6 luglio 2006: 85 Mw all'anno. Un limite che è rimasto solo sulla carta, perché quest'anno sono stati incentivati impianti per una potenza di 119,527 Mw. Lo stesso decreto prevedeva infatti l'accoglimento di tutte le domande correttamente presentate tra gennaio e febbraio. Ma a marzo solo 3.227 richieste sono state accolte. Le altre ( più di 13mila) sono state rispedite al mittente.
I non ammessi (seppure idonei), che avrebbero voluto installare complessivamente una potenza stimata in 800 Mw, dovranno aspettare l'anno prossimo. «Alla luce della situazione, raccomandiamo che vengano incrementati e possibilmente eliminati i limiti di potenza incentivabile» raccomanda il Gifi (gruppo imprese fotovoltaiche italiane). La stella polare è la Germania. Là il settore dà lavoro a 20mila persone e non esiste alcun limite agli incentivi: ogni due mesi si approvano impianti capaci di produrre insieme 85 Mw. Una cifra quasi uguale a quella che il nostro governo riesce a incentivare in un anno. I contributi italiani in conto energia fanno gola a molti: 44,5 centesimi di euro per ogni kWh prodotto da un impianto di potenza compresa tra 1 e 20 kW, 46 centesimi per kWh nel caso di potenza compresa tra 20 e 50kW, e 49 centesimi per ogni kWh immesso in rete da impianti tra 50 e 100 kW. Si tratta di contributi ventennali, maggiorati del 10% se i moduli fotovoltaici sono integrati, cioè impiegati come componenti costruttivi che sostituiscono componenti edilizi tradizionali. Il decreto ministeriale del 28 luglio 2005, che ha dato il via ai contributi in conto energia, è stato una rivoluzione nella politica energetica: fino ad allora, gli impianti venivano finanziati in conto capitale con contributi fino al 75% del costo dell'impianto. Dal 2005, si è passati al «modello tedesco» dei finanziamenti in conto energia: più si produce, più si guadagna. I risultati si sono visti subito: da una potenza media installata che era di di 3-4 Mw in tutta Italia, nell'ultimo biennio si è passati a 80 e oltre. Siamo ancora lontani dal Giappone, che con 1.132 Mw installati detiene la metà della potenza mondiale. E in Europa ci sorpassano Germania, Spagna e Paesi Bassi.
Nell'ultimo biennio, gli impianti nostrani ammessi all'incentivazione saranno capaci di generare 387,7 Mw: oltre il 60% riguarda impianti compresi tra 20 e 50 kW. Il governo si è posto come obiettivo quello di raggiungere i 500 Mw installati entro il 2012, ma ad oggi la potenza complessiva degli impianti incentivati con il conto energia è di 387,7 Mw: per i prossimi anni, se la legge resterà questa, ci sarà spazio solo per 112,3 Mw di qui al 2012. Guglielmo Piva, ad della società ferrarese GreenSolar, è stato uno dei primi a credere nelle potenzialità del settore: «Abbiamo cominciato con questo business nel 2002. Al tempo eravamo quattro gatti, oggi invece potrei visitare due fiere sul fotovoltaico ogni settimana in Europa». Nel 2005 arriva la grande occasione, i contributi in conto energia. Le richieste sono decine ogni mese, in azienda arrivano di continuo telefonate ed e-mail di persone che si informano sui prezzi per ottenere l'impianto "chiavi in mano". Ma il Grtn ha tempo 3 mesi, per vagliare le proposte. Un'attesa troppo lunga, per un'azienda piccola come la Greensolar. «In 3 mesi in una famiglia possono accadere mille cose» spiega Piva. In marzo, l'azienda ha fatto 10 domande per altrettanti clienti. Tutte respinte, per raggiunti limiti. Nonostante tutto, dal 2002 la GreenSolar è riuscita ad installare 8 impianti. «Mi ha appena chiamato un signore di Torino che vorrebbe far installare 3 impianti - racconta Piva -. Per colpa dei limiti, potremo fare domanda solo nel 2007». Finora, hanno approfittato del conto energia soprattutto le imprese e i cittadini del Sud. Nulla di cui stupirsi, secondo Gerardo Montanino, direttore operativo Grtn: «Dipende dall'intensità della luce solare. Lo stesso impianto può produrre 1.000 kWh in Lombardia, 1.500 kWh in Sicilia e addirittura 1.600 kWh a Lampedusa».
Solo per gli impianti più grandi, in marzo c'è stata l'asta al ribasso: l'incentivo previsto, in teoria, è di 49 centesimi per kW. La lotta è stata talmente agguerrita che molte aziende si sono accontentate di 30,4 centesimi, pur di ottenere l'approvazione di Grtn. Uno stesso soggetto si è visto aprovare decine di domande. Probabilmente, si fa incetta ora per poi rivendere i contributi. A prezzi salati, perché i tetti sono stati già raggiunti.