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Energia. Una parte dei due miliardi
provenienti dalla sovrattassa per le rinnovabili sarà
destinata agli impianti solari |
Più risorse per il fotovoltaico |
Un piano del ministro Pecoraro dopo il
boom di richieste degli incentivi - Allo studio anche
una modifica del sistema delle agevolazioni che saranno
legate all'elettricità effettivamente prodotta |
Giorgio Santilli |
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Giorgio
Santilli ROMA Abolizione del tetto complessivo di
impianti fotovoltaici incentivabili, destinazione
all'energia solare di una «quota consistente» dei due
miliardi di euro provenienti dalla sovrattassa per le
energie rinnovabili nella bolletta elettrica,
istituzione di una commissione per l'energia solare
termica e fotovoltaica che entro sei mesi dovrà
individuare «gli strumenti per incrementare la
diffusione delle tecnologie solari a livello
nazionale». Sono le iniziative prese da Alfonso
Pecoraro Scanio per accelerare anche in Italia la
produzione di energia solare. Sommerso da una valanga di
domande per le tariffe incentivanti agli impianti
fotovoltaici (si veda Il Sole-24 Ore di ieri), il
ministro dell'Ambiente rompe gli indugi e accelera le
iniziative già messe in cantiere. «Dobbiamo eliminare il
tetto alla potenza massima incentivabile - dice - in
modo da recuperare le domande eccedenti. Ma soprattutto
dobbiamo migliorare il sistema di incentivazione per
evitare che queste domande restino sulla carta e si
trasformino, invece, in impianti effettivamente
funzionanti». Pecoraro Scanio punterà sul modello
tedesco di incentivazione che lega gli incentivi
all'energia effettivamente prodotta. Le iniziative
saranno prese di concerto con il ministero dello
Sviluppo. Sui due miliardi di euro provenienti dalla
bolletta elettrica (l'ex Cip6), Pecoraro Scanio pensa a
un trasferimento dagli inceneritori agli impianti solari
(termici e fotovoltaici). «Gli inceneritori - dice il
Ministro - svolgono certamente un ruolo utile nel
capitolo della gestione di rifiuti, ma non vedo come si
possa continuare a sostenere che vadano incentivati come
fonti rinnovabili cui invece vanno destinati gli
incentivi». Ma Pecoraro Scanio conta molto anche
sulla Cnes, la commissione nazionale per l'energia
solare, dove ha chiamato non solo rappresentanti delle
Regioni e degli Enti locali, ma anche associazioni delle
imprese produttrici di energia e delle imprese edili,
oltre a centri di ricerca, associazioni ambientaliste,
associazioni consumeriste e sindacati. «Il programma
dell'Unione - dice Pecoraro - ha due obiettivi da
centrare entro il 2011: la riduzione del 20% dei consumi
elettrici soprattutto attraverso il contenimento degli
sprechi e il risparmio energetico e il 25% della
produzione elettrica attraverso le fonti
rinnovabili». Il decreto istitutivo della Cnes
lavorerà su sei temi: l'analisi potenziale del solare
termico e del fotovoltaico;
l'individuazione degli strumenti legislativi utili a
rimuovere gli ostacoli alla diffusione; l'azione nel
settore dell'edilizia; l'analisi delle condizioni
tecniche, economiche e normative per la crescita del
comparto industriale del settore; la ricerca;
l'informazione. Intanto il Garante per la
concorrenza, Antonio Catricalà, ha lanciato la proposta
di un "contro-cartello" all'asse Algeria-Russia, nato
con l'accordo Gazprom-Sonatrach: «Una centrale
d'acquisto europea del gas della quale dovrebbero far
parte non solo grandi gruppi come Eni, Gaz de France e
Gas Natural, ma anche i piccoli». |
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Grafici: |
Per il grafico fare riferimento al
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